IL POTERE DEL GIOCO

 

Questo non è uno scritto per trattare l’argomento del gioco, seppur tanto importante.

Questo è uno scritto che vuole onorare un cane ed il suo amico umano.

Ho conosciuto Pfò qualche anno fa , dopo il suo sequestro avvenuto in seguito ad un disgustoso maltrattamento

Data la sua natura introversa e la profonda tristezza che promanava da quel bellissimo cane è stato facile  entrare in  comunicazione con lui ma non mi ha mai  concesso di instaurare con lui una relazione di vera amicizia

Sono stati anni di onore e rispetto ma intravedevo quell’anima come dietro ad un vetro appannato.

Abbiamo  percorso  insieme  strade  impervie  per  recuperare quella fiducia oramai annullata ed abbiamo usato il mastice del rispetto per ricomporre ciò che rimaneva di quell’anima disperata.

Proprio il suo contegno , il suo silenzio emotivo hanno reso più oscuro e doloroso questo percorso.

L’unica luce nella sua vita era il suo amico umano che  l’ha salvato e gli è stato accanto sempre, veramente sempre, in tale percorso.

Pfò ha fatto tanti progressi alcuni decisamente  sorprendenti, ed ora   è un gigante ben adattato alla vita degli umani.

Poco prima di Natale sono stata a trovare questi compagni di viaggi ed avventure e, dopo qualche istante di dubbio e studio, quel colosso nero mi ha invitato a giocare con lui.

E’ stato spontaneo, gentile e gioioso; il suo corpo era morbido e rilassato, il suo sguardo felice e dal profondo della sua anima mi ha chiesto di giocare con lui senza la tensione che di solito aleggiava nei nostri incontri.

Non so definire con un nome preciso quell’emozione che mi ha sciolto un nodo nello stomaco e mi ha riempito il cuore ma è stato un dono.

Questo gioco, quell’istante in cui ho sentito Pfò  felice con me e per me, mi ha cambiata e forse migliorata.

I cani senza dubbio sanno che solo il gioco attua tali catarsi, in loro come in noi.


Dott.ssa Cinzia Stefanini